17 GIUGNO 2019
Intervista Alla Post Grunge Band Italiana Hunternaut
A Cura Di Mauro Spadoni
Hunternaut nasce come progetto, nell'inverno 2014, per fondere uno stile sempre piuttosto dinamico e viscerale, cercando di approdare ad un formula il più possibile innovativa.
I loro riferimenti vanno da gruppi storici dell'hard come Black Sabbath
a Nirvana ed Alice In Chains passando per formazioni come Tool e A Perfect Circle.
La band bresciana sta promuovendo l'ultimo lavoro "Inhale" , recensito dalla nostra Alessia VikingAle e che potete leggere qui.
Mentre il buon Mauro Spadoni, li ha intervistati.
Benvenuti HUNTERNAUT sulle pagine di Insane Voices Labirynth. è uscito il vostro nuovissimo album dal titolo “Inhale”. Potete presentare voi stessi e questo nuovo lavoro in studio ai nostri
lettori?
Buongiorno a tutti voi di Insane Voices Labirynth e ai vostri cari lettori!
Hunternaut nasce come progetto post grunge/alternative metal distaccandosi parecchio dalla scena musicale in voga in questo periodo. In diversi anni ha subito vari cambi di line up fino
all’attuale che ha portato alla luce “Inhale”: l’album stesso riflette le varie mutazioni che vi son state all’interno della band poiché in ogni brano si può riscontrare un'influenza
diversa.
Ci è sempre piaciuto sperimentare e alternare parti grezze e pesanti a altre più dolci e melodiche anche in base al nostro stato d’animo del momento e crediamo che “Inhale” rispecchi
tutto ciò.
Avete già avuto dei riscontri sul nuovo disco? Se sì come sono state le reazioni in ambito nazionale ed internazionale in merito all'uscita di “Inhale”?
Nonostante “Inhale” sia stato accolto positivamente a livello locale e nazionale con buone critiche e recensioni, ci ha molto stupito l’ottimo riscontro che ha avuto tra i paesi est europei tanto da aver ricevuto richieste di collaborazioni per serate live da altre band della zona e essere contattati personalmente da gente del posto per chiederci se avremmo mai suonato nel loro paese. Malgrado la nostra iniziale incredulità tutto ciò non può che farci un enorme piacere!
Come ha accolto il pubblico le vostre nuove canzoni in sede live?
Per ora, pur avendo suonato solo a livello locale possiamo solo che essere soddisfatti della risposta ricevuta da parte del pubblico, dato che i pareri riscontrati son stati perlopiù
positivi in merito a come suoniamo e anche le critiche sono state generalmente costruttive e ci hanno aiutato nel prendere sempre più fiducia in noi stessi e a crescere live dopo live.
Quante date live potete annoverare finora dalla creazione del progetto HUNTERNAUT? Ed in che città avete avuto modo di portare la vostra proposta musicale?
Se contiamo le date a livello locale sinceramente è da almeno un anno che non teniamo più il conto, i primi tempi appena nato il progetto abbiamo suonato in tutti gli spazi dove fosse
possibile esibirci pur di far arrivare il più possibile la nostra musica, ora che il nostro progetto è più solido e sapendo ciò che vogliamo rendere e trasmettere siamo alla ricerca di contesti
che possano rendere giustizia al nostro album e ai nostri anni di lavoro.
Quali sono le influenze musicali principali dei musicisti coinvolti negli HUNTERNAUT?
Il bello è che ognuno di noi ha influenze diverse al di fuori del genere e per questo non tendiamo ad etichettarci, infatti i pareri di chi ci ascolta, soprattutto dal vivo, in questo
senso sono molto vari: c’è chi ci definisce Post Grunge/Alternative, chi Hard Rock con tendenze prog e chi addirittura rock leggero. La verità è che ognuno di noi ascolta diversi tipi di musica e
ogni singola influenza condiziona la stesura di ogni nostro brani. Il risultato è che la maggior parte delle volte neanche noi sappiamo effettivamente cosa abbiamo creato ma mentre ci troviamo in
sala per buttare giù un pezzo sappiamo benissimo quello che stiamo facendo.
Avete mai proposto delle cover nelle vostre date dal vivo? Se sì quali e perché?
Si, anche se son sempre state proposte al fine di omaggiare un grande artista scomparso del quale nutrissimo grande stima, infatti abbiamo suonato “Creep” degli Stone Temple Pilots per
omaggiare Scott Weiland,”Black Hole Sun” e “Like A Stone” per ricordare il grande Chris Cornell e “Crawling” per la dipartita di Chester Bennington. Tuttavia, tendiamo a concentrarci a pieno sui
nostri brani e su ciò che vogliamo trasmettere perché abbiamo ancora molto da buttar fuori e per questo non tendiamo a spendere tempo per le cover, lasciando spazio piuttosto alle band preposte
per quello scopo.
Credete che in Italia ci sia spazio per la vostra proposta musicale o vi rivolgete principalmente al mercato internazionale?
Assolutamente si, non ci reputiamo persone che tendono a gettare discredito sul nostro paese per la comodità di farlo anche perché nel suo piccolo la realtà locale ci ha offerto degli
spazi senza i quali probabilmente il progetto Hunternaut non sarebbe emerso al punto in cui è adesso, tuttavia siamo certi che a livello internazionale vi siano realtà molto più appetibili
per chi, come noi, suona inediti di un certo tipo. Questo non perché in Italia non vi sia gente potenzialmente incuriosita dal genere ma perché non si crea un certo interesse su scala più
ampia.
Descrivete usando tre parole la vostra musica.
Questa a onor del vero è la domanda più difficile che ci potessero fare poiché è difficile riassumere in 3 parole il lavoro di anni che ha portato alla stesura definitiva di questi brani,
di un nostro sound e di una nostra identità, perciò preferiremmo lasciar descrivere la nostra musica a chi ci ascolta, tuttavia un punto comune riscontrabile nei nostri pezzi è quello di creare
emozione, empatia e sentimenti in chi li ascolta.
Programmi per il futuro della band?
Riguardo ai progetti futuri, abbiamo in programma di buttare giù più idee possibile ma soprattutto di suonare, suonare e suonare. Puntiamo ad allargare i nostri ascolti e di rendere giustizia al nostro album!
Bene l'intervista è finita e nel ringraziarvi vi saluto a nome di tutta la redazione di Insane Voices Labirynth, i lettori e vi informo che adesso avete a disposizione tutto lo spazio che volete
per dire la vostra. A voi
Grazie a voi di Insane Voices Labirynth per lo spazio concessoci e ai vostri lettori per il tempo speso nel leggere questa intervista, con l’augurio di vederci prossimamente
live!
Hunternaut Band