9 SETTEMBRE 2017
Nome: Uber Sheizer
Titolo: "King Of Rock"
Genere: Hard Rock
Autoprodotto
Distribuito da Routenote
Data di pubblicazione:
August 4, 2017
Lineup:
Giuseppe Lentini: Voce, Chitarra, Basso, Batteria, Tastiere
Special Guest:
Giacomo Grassi: Chitarra ritmica, backing vocals e narrazione in "Fire In The Night"
Tracklist:
1. 40 Miles A Day
2. King Of Rock
3. I Want You Forever
4. Fire In The Night
5. Hell Is Your Way
6. Beginning Again
7. I Am The Night
8. Now
9. More Metal Than Metal
10. Lay On The Floor
Album di debutto autoprodotto e contenente dieci brani di sincero hard rock, per il polistrumentista bolognese Giuseppe Lentini, ex cantante degli Overlord Rockstar II. Dal 2010 si è dedicato ad
alcuni progetti autoprodotti nel suo home studio e di fatto autentiche one man band nel campo elettronico. Nel 2016 decide di registrare e produrre le canzoni rock composte da lui negli anni,
scegliendo il moniker Uber Sheizer e pubblicando l’album d’esordio "King Of Rock" il 4 agosto 2017. Il suo progetto solista si concentra in un hard rock misto heavy metal dalle sonorità che
variano tra gli anni settanta e gli anni ottanta, dando alla luce un album ricco di varie sonorità che iniziano con la prima traccia “40 Miles A Day”, un brano di apprezzabile hard rock un po’
scanzonato e ben eseguito.
“King Of Rock” riprende molto le musicalità dei Kiss e quel rock puro degli anni ottanta. La musica di questo brano è davvero buona, anche se fanno capolino tracce di
elettronica, fuori post dal contesto, e la voce che pare un po’ forzata in alcuni punti del pezzo.
Sempre appoggiandosi all’elettronica, “I Want You Forever” è un altro brano interessante
musicalmente, rock vecchio stampo per questo pezzo.
“Fire In The Night”, brano che vede la partecipazione di Giacomo Grassi, è decisamente più granitico delle precedenti canzoni e riprende
parecchio le sonorità anni settanta, un bel brano ricco di sfumature e ottime chitarre. Anche qui però a mio avviso l’unica pecca risulta essere la voce.
Si passa a “Hell Is Your Way”, ottimo
pezzo davvero. Riff chitarristici eccellenti e una buona melodia, sempre ispirata ai seventies.
Più intimista e sempre impregnata di sonorità prettamente targate anni settanta, è la sesta traccia” Beginning Again”, con qualche venatura di blues ed elegante nella sua composizione, nonché nel
solo chitarristico in cui si evince il virtuosismo del chitarrista che c’è in Giuseppe Lentini.
A riportare l’aria hard rock ci pensa l brano successivo “I Am The Night”, anche questa traccia è
ben eseguita.
“Now”, altro brano con utilizzo di musica elettronica, a mio modesto parere il brano meno interessante di tutto l’album.
Penultima traccia, “More Metal Than Metal” è invece
decisamente più interessante, più heavy, un po’ di maideniana memoria in alcuni passaggi.
“Lay On The Floor” chiude l’album, e lo fa in maniera delicata, pur non essendo propriamente una ballad,
le sonorità sono pacate nonostante le chitarre possenti che ne arricchiscono l’intero pezzo.
Concludendo, questo album richiama i mostri sacri della musica passata come Iron Maiden, Black Sabbath
e Deep Purple in primis e alcune band hard rock anni ottanta.
Sicuramente non è un disco che cambierà la storia della musica ed ha alcune pecche, del resto c’è da ricordare che è
un’autoproduzione, ma ha dalla sua parta il fatto che è suonato egregiamente; lo trovo un album spontaneo ed onesto e già questo me lo fa apprezzare. Unici tre appunti, e non me ne voglia
Giuseppe Lentini, sono la voce che in alcuni brani è un po’ forzata, troppi accenni di musica elettronica per un disco di rock metal schietto che dovrebbe essere invece più grezzo, e in ultimo,
la copertina poco accattivante. Spero in una seconda produzione, il talento musicale è più che evidente.
Valeria Campagnale
65/100
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