Gli Untergrund sono una band italiana proveniente dalla città di Mantova che ci propone dal 2006 un mix di industrial ballabile e metal estremo.
Dopo una travagliata fase iniziale la band arriva ad incidere l’EP "Untergrund Kommando" che esce il 31 Ottobre 2014 .
Nel Marzo 2016 arrivano ad "Holocaustic", il primo album, totalmente autoprodotto e contenente 11 brani tutti scritti dalla band.
In questa loro opera i quattro menestrelli post-atomici (come si sono autodefiniti loro stessi) ovvero : Gurthu alla voce, Nakzerer alla chitarra, Dok M al basso e Wolfstein alla batteria con la parte prettamente elettronica eseguita su basi pre-registrate, indossando i loro curiosi costumi industrial apocalittici ci presentano una miscela di industrial metal, death metal, thrash metal e dance 80/90.
C’è in questo disco un forte substrato industrial melodico e orecchiabile con sprazzi di musica dark new wave di ottantiana memoria con un cantato curiosamente e coraggiosamente in tedesco che conferisce all’insieme la durezza e la marzialità tipiche dei gruppi industrial moderni, facendoci senza dubbio ricordare i Rammstein di cui alla nostra band era usuale proporre dei loro pezzi, il tutto marcato da un’impronta death metal, sebbene mai pesantissima e da seppur limitati momenti di cantato growl.
L’album segue una certa unità compositiva, non evitando che ogni brano abbia , comunque, una sua diversità sonora. Il disco resta godibile all’ascolto con i pezzi che sono in alcuni punti preceduti da degli intermezzi industrial rumoristici che fungono da introduzione o da trait- d’union tra loro.
Degni di particolare menzione sono:
‘’Pater Noizer’’ che si apre con un monologo in italiano e continua con sonorità industrial metal, arricchito da chitarre pesanti e base elettronica dance che non toglie però il pathos drammatico e truce del pezzo.
‘’C.E.7’’ che apre con una chitarra dark per poi giungere ad un ritmo più sostenuto con la base elettronica che suona una melodia molto new wave anni ottanta, rendendo il brano piacevole e ballabile;
‘’Zombie Industries’’ si apre con un riff preso dalla Notte sul Monte Calvo di Mussorgsky e poi prosegue veloce ma piacevole. Un pezzo, propriamente, metal industrial dove si dipanano nella parte centrale voci urlate e e screaming .
‘’Robophilia’’ è un ottimo brano molto new wave e orecchiabile; esiste anche un interessante e ben fatto video dove vediamo come l’estetica della band è veramente particolare e originale.
‘’Ich Bin Der Teufel’’ che inizia con una base pseudo techno e poi prosegue con una chitarra potente.
‘’U-Boot’’: un cadenzato e marziale ritmo con base elettronica industrial e chitarra distorta che creano il giusto dosaggio per un buon sound apocalittico.
L’album si conclude con ‘’Skull-Grinding Mechanism’’ chitarra death e growl nel brano più propriamente metal della band.
Possiamo concludere affermando che i nostri sono decisamente interessanti ed in parte anche originali se visti nell’ottica interna del panorama italiano, essendo molto più conformi ai gruppi teutonici che hanno portato in auge il genere nel passato.
Un buon disco piacevole da ascoltare e che mi porta ad invitare gli appassionati del genere a vederli anche live, visto la loro particolare proposta visiva oltre che sonora.
Triplax
75/100